sistemi videosorveglianza campobasso sistemi di sicurezza campobasso eurotec

Sistemi di allarme passivi Antifurti

SISTEMI DI ALLARME PASSIVI /  ANTIFURTI

I sistemi di allarme passivi, comunemente detti impianti antintrusione, si dividono in due categorie: impianti di allarme filari e impianti di allarme a radiofrequenza oppure impianti di allarme wireless.

Diciamo subito che l’elevata evoluzione tecnologica ha posto gli impianti via radio sostanzialmente allo stesso livello di affidabilità rispetto a quelli filari.

Questi ultimi, però, pagano lo scotto di essere soggetti ad interventi di manutenzione periodica a causa del cambio delle batterie.

I primi hanno le periferiche (sensori, tastiere, sirene ecc.) collegate alla centrale tramite appositi cavi, che il più delle volte corrono attraverso tubazioni predisposte in fase di realizzazione dell’impianto elettrico.

Gli impianti di allarme via radio, invece, hanno le periferiche che comunicano con la centrale tramite frequenze e quindi non hanno nessun vincolo fisico.

Essi possono funzionare in monofrequenza, doppia frequenza, tripla o quadrupla e possono essere monodirezionali o bidirezionali ossia, è attiva una comunicazione costante dalla centrale verso le periferiche ed un’altra, dalle periferiche verso la centrale.

Ovviamente, tutti i dispositivi periferici sono alimentati ciascuno da una batteria che periodicamente andrà sostituita, mentre la centrale è alimentata a tensione di rete.

Le dinamiche criminali hanno portato a modificare i criteri di protezione, soprattutto nelle abitazioni.
Fino a pochi anni fa, si dava priorità alla protezione interna, per cui si intendeva proteggere l’immobile durante le ore di assenza.

Oggi malauguratamente, i professionisti del crimine si introducono anche durante la nostra presenza, ossia nelle ore serali e notturne.

Si rende indispensabile quindi, allarmare le parti vulnerabili lungo il perimetro, ossia gli infissi.
In questo modo, l’impianto può essere inserito in modalità parziale, tenendo attivati i sensori degli infissi e disattivati i sensori interni, permettendo il libero movimento interno ed in caso di abitazione, riducendo di molto il rischio di introduzioni notturne.

Entrambe queste tipologie di impianti, però, sono da considerarsi sistemi di sicurezza passivi, come pure gli impianti di videosorveglianza.

Ciò in quanto, si limitano a rilevare l’intrusione e comunicarla al proprietario o alle forze dell’ordine tramite un combinatore GSM, mentre negli impianti di videosorveglianza le immagini vengono semplicemente registrate.

L’ideale sarebbe abbinare un impianto antintrusione ad un nebbiogeno, il quale emettendo in pochi istanti una fitta coltre di nebbia, riesce a scongiurare l’evento criminale.

Per tale motivo il nebbiogeno è considerato un sistema di sicurezza attivo.

AGEVOLAZIONI FISCALI
Le spese sostenute per la realizzazione di sistemi di allarme, impianti antintrusione, videosorveglianza e in generale, tutti i sistemi di sicurezza volti alla prevenzione di atti illeciti, furti o aggressioni, rientrano nel bonus sicurezza inerente la legge di bilancio 2020.
L’importo che può essere portato in detrazione è pari al 50%.
Ne possono usufruire tutti i contribuenti soggetti ad imposta IRPEF.
Oltre al bonus fiscale si può usufruire dell’I.V.A. agevolata al 10% su una quota dell’impianto.

PER LE AZIENDE È POSSIBILE EFFETTUARE IL NOLEGGIO OPERATIVO